Omelia del 16 agosto 2020. XX Dom. del T.O. / A.⁸

“Donna, grande è la tua fede!” Avvenga per te come desideri”. Che cosa desiderava quella donna? Desiderava che la sua figlia fosse liberata dal demonio: “si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata dal demonio”. E’ una madre che soffre per la sofferenza della figlia e invoca da Gesù la liberazione. Il demonio è uno spirito maligno contro il quale l’uomo, con le sue forze, non può fare nulla. E la donna ricorre a Gesù chiamandolo “Signore, figlio di Davide”, quindi con vera fede, perché Gesù è il Signore, è il Figlio di Dio onnipotente; ed è il “figlio di Davide”, cioè il Messia, discendente da Davide.
“Ma egli non le rivolse neppure una parola”. Come mai Gesù non le rivolse neppure una parola? Ci meraviglia, in Gesù, questo comportamento. Gesù stesso lo spiega ai suoi discepoli, che “gli si avvicinarono e lo implorarono: “Esaudiscila perché ci viene dietro gridando! Egli rispose: “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele”. Cioè, Gesù è il Salvatore di tutti gli uomini, ma nella sua azione concreta doveva limitarsi ai giudei, perché questa era la volontà del Padre; lo dice espressamente Gesù parlando ai giudei: “In verità, in verità vi dico: il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre” (Gv 5,19). Quindi Gesù non rivolse neppure una parola alla donna perché non era giudea: era una cananea, una pagana.
“Ma quella si avvicinò e si prostrò davanti a lui dicendo: “Signore, aiutami!”. Pare di sentire lo strazio di questa invocazione; la donna con la sua fede va oltre il silenzio di Gesù. E finalmente, “Egli le rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Gesù risponde alla donna portando la stessa motivazione che aveva dato ai discepoli, ma per attenuare il senso dispregiativo, usa la parola “cagnolini”. La donna accetta l’umiliazione di essere chiamata “cagnolina”, ma per amore della figlia e nell’audacia della sua fede, va fino in fondo e si direbbe che sfidi Gesù: “E’ vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”.
La donna ha vinto: “Allora Gesù le replicò: “Donna, grande è la tua fede. Avvenga per te come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita”.
La nostra fede è come quella di questa donna? Salta in evidenza la potenza della preghiera: quando ci troviamo in una reale difficoltà e le nostre forze sono insufficienti, dobbiamo ricorrere al Signore con una preghiera che viene dal cuore, credendo veramente in Gesù e senza stancarci.
Vergine Santa, Maria, Madre di Gesù e Madre mia, io mi rifugio nel tuo Cuore Immacolato!