19 luglio 2020. XVI Domenica del T.O. / A

Abbiamo letto il Vangelo nella forma breve proposta dalla Chiesa, perché Gesù stesso spiega la parabola. “Poi (Gesù) congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: “Spiegaci la parabola della zizzania nel campo”. Ed egli rispose: “ Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!”.

Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo: è il nostro Salvatore, che ci ha dato la grazia della fede e del Battesimo; ci fa partecipare anche oggi al sacrificio che ha compiuto per noi sulla croce; viene nei nostri cuori con la santa Comunione; possiamo dire con umiltà di essere “i figli del Regno”, cioè di appartenere alla Chiesa; pertanto, ci riteniamo, per sua misericordia, di essere il “seme buono”; ma se siamo “seme buono”, è perché Gesù ci hai “seminato come seme buono”, perché da noi stessi siamo soltanto poveri peccatori. I germi del peccato sono dentro di noi, come in ogni uomo.

“La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo”. S. Giovanni scrive: “Chi commette il peccato viene dal diavolo perché il diavolo è peccatore fin dal principio” (I Gv 3,8); “Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo; chi non pratica la giustizia (= chi non osserva i comandamenti di Dio – I Gv 5,3) non è da Dio, né lo è chi non ama il suo fratello” (ivi, 10). “Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio” (I Gv 4,2). Noi viviamo insieme con tanti uomini che non credono in Dio, non riconoscono Gesù come Figlio di Dio, non osservano i comandamenti di Dio, Non possiamo e non vogliamo giudicare la coscienza delle persone, perché solo Dio è  il giudice, ma S. Giovanni ci dà il criterio oggettivo per riconoscere la zizzania.

“La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli”: come viene il tempo per mietere il grano, così viene il tempo per mietere gli uomini; come per mietere il grano ci sono i contadini, così per mietere  gli uomini ci saranno gli angeli. “Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo”. “Gli angeli raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti”. La “fornace ardente” è l’inferno, dove ci sarà “pianto” per la disperazione e “stridore di denti” per l’orrore e la paura. L’inferno esiste: lo dice Gesù. E la sua parola deve bastare per prendere la nostra vita con la massima responsabilità.

Ma noi possiamo salvare noi stessi e le anime, soprattutto in unione con Gesù con la preghiera, con la S. Messa, con le buone azioni, e con l’offerta della sofferenza. –  La Madonna, apparendo ai bambini di Fatima, ha dato tre indicazioni: 1) “Quando recitate il Rosario, dopo ogni mistero dite: “O Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia” . 2) “Quando fate qualche sacrificio dite: “Gesù, per tuo amore e per la conversione dei poveri peccatori”. 3) La devozione al Cuore Immacolato di Maria, specialmente nei primi cinque sabati: essa consiste nel fare, per cinque mesi, il primo sabato, la Confessione, la S. Comunione; nella recita dei 15 misteri del Rosario con l’intenzione di riparare le offese fatte a Maria SS.ma con le bestemmie e con ogni altro oltraggio.

Gesù conclude: “Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro”. Questa è la nostra speranza, per la misericordia di Dio e l’amore materno di Maria.