28 giugno 2020. XIII Domenica del T.O./A

Perché Gesù dice: “Chi ama padre o madre più di me non è degno di me”? Perché il padre  e la madre non sono uguali a Gesù: Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo; è il Creatore e il Salvatore; perciò, deve essere amato prima e al di sopra di tutti e di tutto;  il padre e la madre sono due creature di Dio che devono essere amate perché ci hanno dato la vita, mantenuto in vita, avviato alla vita.

Perché Gesù dice: “Chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me”? Perché il figlio e la figlia non sono uguali a Gesù: il Creatore non è uguale alla creatura. I figli sono doni di Dio e sono affidati ai genitori perché li riconsegnino a Dio, avendoli educati al santo timore di Dio.

L’amore deve essere ordinato: prima Dio, poi gli uomini, poi gli animali, poi le cose, e tutto ciò che Dio ha creato e che gli appartiene”.

Perché Gesù dice: “Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”? Perché Gesù ha preso la sua croce per me e quindi è giusto che io prenda la mia croce per Lui. La croce è il proprio dovere. La croce è tutto ciò che richiede la nostra pazienza.

Ed è giusto che io segua Gesù, perché Gesù ha detto: “Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).

Perché Gesù dice: “Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà…”   Perché, come è scritto nel salmo 48: “9 Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare 10 per vivere senza fine, e non vedere la tomba. 17 Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, se aumenta la gloria della sua casa.18 Quando muore con sé non porta nulla, né scende con lui la sua gloria.19 Nella sua vita si diceva fortunato: «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».20 Andrà con la generazione dei suoi padri  che non vedranno mai più la luce. 21 L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono”.

Perché Gesù dice: “…e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà”? Gesù si farà trovare da chi ha perduto la vita per Lui, da chi ha rinunciato per suo amore al matrimonio, alla famiglia, alle soddisfazioni umane… “Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (Apoc 2,10).

Perché Gesù dice: “ Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato”? Perché gli apostoli sono chiamati, consacrati e mandati per la stessa missione che proviene da Dio Padre: Dio Padre ha mandato il Figlio; il Figlio ha mandato gli apostoli. E per questo, anche “Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta”, perché è moralmente unito al profeta; e “chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca  a uno di questi piccoli (gli apostoli) perché è un discepolo ( di Gesù) , in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”.

Tutto quello che avremo fatto per amore di Gesù, sarà ricompensato; dobbiamo pensare alla ricompensa che Dio ci darà, specialmente quando la rinuncia costa sacrificio. “Allora Pietro disse: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?”. E Gesù disse loro: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni  a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case o fratelli, o sorelle, o padre o madre, o figli per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi” (Mt. 19,27-30).