San Carlo ai Catinari è il luogo privilegiato dove si conserva la memoria storica e spirituale di S. Antonio m. Zaccaria, sia per la casa, che per diversi secoli è stata la sede del Superiore generale e che conta la presenza dell’archivio, della Biblioteca e del Museo dell’ordine, sia per la chiesa, che gli dedica la cappella principale ed espone alla devozione dei fedeli le sue reliquie. La chiesa è la prima al mondo dedicata a S. Carlo Borromeo, che ha amato l’Urbe come sua patria spirituale, conseguendo il titolo di cittadino romano. La posa ufficiale della prima pietra della chiesa avvenne il 26 febbraio 1612. Accanto alla grandiosa cupola, progettata da Rosato Rosati – seconda solo a quella di S. Pietro – decorata in oro e con gli affreschi del Domenichino, da sottolineare le varie opere d’arte di guido Reni, Pietro Berrettini da Cortona, Gregorio e Mattia Preti, Giovanni Lanfranco, il Cavalier d’Arpino, Giacinto Brandi, Antonio Gherardi, Alessandro Algardi, Andrea Commodi, Giovanni Domenico Cerrini, Andrea Sacchi, ecc. Tra le altre presenze barnabitiche, da visitare la cappella Cavallerini dedicata a S. Paolo e a S. Alessandro Sauli, la cappella Filonardi con la pala d’altare dedicata a S. Antonio m. Zaccaria, e la cappella della Madonna della Divina Provvidenza.

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1 ➤➤➤ Situazione attuale di degrado (agosto 2021)

2 ➤➤➤ Progetto del restauro

3 ➤➤➤ Inizio dei lavori di restauro (settembre 2021)

4 ➤➤➤ Termine dei lavori di restauro e riapertura della chiesa al culto

S. Carlo a’ Catinari


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Cenni religiosi, storici, artistici

  • NOTIZIE STORICHE
  • RICORRENZE E FUNZIONI SACRE
  • ESTERNO
  • LATO DI DESTRA
  • ABSIDE E ALTAR MAGGIORE
  • LATO DI SINISTRA
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  • VISITA A 360°
  • GALLERIA FOTOGRAFICA
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  • PUBBLICAZIONI E DOCUMENTI STORICI
  • DOWNLOAD PDF GUIDA (45 mb)

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NOTIZIE STORICHE

  • 30 marzo 1575 — La Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo (Barnabiti) prende possesso della vetusta chiesetta parrocchiale di S. Biagio de Anulo già de Oliva, all’incrocio delle vie dei Chiodaroli e Monte della Farina, che restaura collocandovi cinque altari.
  • 29 settembre 1611 — I Barnabiti, venuti a disporre dell’isola di fabbriche di proprietà degli Orsini di Toffia, innalzano sul palazzo una croce benedetta, avendo deciso di far ivi sorgere la chiesa in onore di S. Carlo Borromeo benefattore della loro Congregazione, canonizzato l’anno precedente.
  • 26 febbraio 1612 — Recato processionalmente uno degli stendardi usati nella canonizzazione sull’area dell’erigenda chiesa, il card. Evangelista Pallotta ne benedice la prima pietra.
  • 15 marzo 1617 — Paolo V concede ai Barnabiti di trasferirvi ragioni, beni e privilegi della chiesa di S. Biagio, compresa la cura parrocchiale.
  • 21 maggio 1618 — Un rescritto della S. C. dei Riti permette d’aggiungere al titolo di S. Carlo quello di S. Biagio. Anche il titolo cardinalizio passa nella nuova chiesa. Il Senato trasporta in S. Carlo l’annua offerta di un calice dovuta a S. Biagio sotto le scale di Aracoeli.
  • 11 giugno 1620 — A completamento della fabbrica, si colloca, sul lanternino della cupola, la croce in bronzo dorato contenente varie reliquie.
  • 6 ottobre 1627 — Urbano VIII toglie il titolo cardinalizio assegnandolo ai Ss. Ambrogio e Carlo al Corso.
  • 26 ottobre 1627 — Il card. G. B. Leni arciprete della basilica lateranense lega per testamento, alla «perfezione, ornamento e servizio del nuovo tempio», scudi 40.000 circa.
  • XVII — Compimento della decorazione pittorica (1630), costruzione della facciata (1636-38), dell’abside (1638-46) e della sagrestia (1650 ss.).
  • 19 marzo 1722 — Consacrazione compiuta dal card. Lorenzo Corsini, che nel ‘37 dona alla chiesa superbi arredi e damaschi.
  • 1857-61 — Radicale opera di restauro e riabbellimento, diretta da Virginio Vespignani.
  • 1915 — Restauro della cupola gravemente lesionata dal terremoto.

La chiesa, officiata dalla Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo (Barnabiti) mantiene tuttora la cura pastorale.

RICORRENZE E FUNZIONI SACRE
Con particolare solennità vengono celebrate le festività seguenti:

  • 3 febbraio: S. Biagio v. m., titolare (con l’insigne reliquia di una vertebra si benedice la gola).
  • 5 luglio: S. Antonio M. Zaccaria c., fondatore dei Barnabiti e delle Suore Angeliche.
  • 4 novembre: S. Carlo Borromeo v. e., titolare (reliquie in sagrestia).
  • Sabato precedente alla 3adomenica di novembre: Maria SS. della Divina Provvidenza.

 

Chiesa S. CARLO A’ CATINARIESTERNO

1) Facciata a due ordini eguali, tutta in travertino, dis. da G. B. Soria (1636-38).

2) Di Rosato Rosati, ridotta dal medesimo da pianta a croce greca a latina (1612-20), con 24 pilastri. — Pavimento rinnovato nel 1779. —Ai lati dei finestroni, affreschi di F. Cognetti (1860 c.) — Volta decorata a cassettoni con stucchi dorati.

3) Storie di San Carlo, affreschi di G. e M. Preti (1642 c.). — Cupola, ispirata a motivi rinascimentali, del Rosati. Nei peducci, allegorie delle Virtù: 4) Fortezza, 5) Giustizia, 6) Prudenza, 7) Temperanza, affr. di D. Zampieri, il Domenichino (1630). Nel lanternino, L’Eterno Padre, del Coghetti.

Chiesa S. CARLO A’ CATINARILATO DI DESTRA

8) Cappella Costaguti, dis. da S. Costanzi (1698-1702). — All’altare, Annunciazione, di G. Lanfranco (sec. XVI-XVII). —A s., Crocefisso in legno (sec. XVII).

9) Altare di S. Biagio, dis. da C. Rainaldi (1670 c.). — All’alt., S. Biagioe S. Sebastiano, di G. Brandi (1680 c.). — Angeli, affr. di E. Ruspi (1860 c.).

10) Cappella di S. Cecilia, dis. da A. Gherardi (1692-1700). — All’alt., La santa, del medesimo (1692).

11) Cappella, dis. da L. Boldrini (1840) per l’immagine prodigiosa della Madonna della Divina Provvidenza, copia di A. Valentini (1732) dalla tela di S. Pulzone, il Gaetano (sec. XVI), conservata nel coro superiore della casa religiosa.

 

Chiesa S. CARLO A’ CATINARIABSIDE E ALTAR MAGGIORE

12) Abside, dis. dal Rosati (compiuta 1646) — Nel catino: Gloria di S. Carlo, affr. del Lanfranco (1646-47).

13) Altar maggiore, dis. da M. Lunghi il Giovane (1650 c.). — All’alt. , S. Carlo reca in processione il S. Chiodo durante la peste, di P. Berrettini da Cortona (1650 c.); Speranza e Carità, statue. — S. Pietro, di G. de Fabris, e S. Paolo, di A. Tadolini, statue in gesso donate da Pio IX. — S. Francesco di Salese S. Alessandro Sauli, ovali di E. Ruspi (1850 c.).

Coro interno: 14) all’alt., S. Carlo orante, affr. di G. Reni, già nella facciata (1636 e.).

 

Chiesa S. CARLO A’ CATINARILATO DI SINISTRA

15) Sacrestia (1650 ss.). — 16) Sull’ingresso: Miracolo di S. Biagio, di G. D. Cerrini, già sull’altare del santo (1669 c.) — All’alt., dis. da T. Piccioni (fine sec. XVII), Crocefissoin bronzo di A. Al ardi (sec. XVII), dono del card. P. Lambertini, poi papa Benedetto XIV (1730). — Armadi in noce (1690), lavabo marmoreo (1675), acquasantiere (1690).

17) Accesso da via Monte della Farina.

18) Cappella Filonardi, dis. da P. Marucelli (1635 c.). S. Antonio M. Zaccaria, di V. Monti (1900 c.). — Parete d.,

I ss. martiri persiani Mario, Marta, Audiface ed Abaco, di G. F. Romanelli (1640 e.). — Lunette con storie dei ss. mm., affr. di G. Gemignani (firm. e dat. 1641).

19) Altare di S. Anna (1630-38) — All’alt., Transito della santa, di A. Sacchi (see. XVII). — Angioli, affr. di F. Trevisani (sec. XVII-XVIII).

20) Cappella Cavallerini, dis. Da M. Fontana (1739). — All’alt., S. Paolo e S. Alessandro Sauli, d’ignoto (1739); puttiin marmo di A. Corsivi e G. Lironi (sec. XVIII). — Pareti: Storie di S. Paolo, affr. Di F. Mondelli (sec. XVIII). —Salone parrocchiale: S. Carlo, di A. Commodi, già sull’altar maggiore (1630 c.).

 

Visita virtuale 360 gradi

Il progetto della Chiesa fu affidato all’architetto Rosato Rosati che, tra il 1612 e il 1620, realizzò l’armonioso interno a croce latina con 24 piloni di sostegno e la grande cupola, inspirata a motivi rinascimentali.

Le volte sono decorate di cassettoni marcati e profondi, a croce ed ellittici, con modanature, rosoni e targhe messe ad oro.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

Nel corso della seconda metà del Seicento vennero completate le cappelle, i tetti e si aprirono le due cantorie laterali sul presbiterio.

Tra il 1857 e il 1861, sotto la direzione di Virginio Vespiniani, venne effettuato un generale restauro, realizzate nuove decorazioni in marmo e oro e nuove pitture.

Francesco Coghetti realizzo gli affreschi sopra l’ingresso, nella crociera e ai lati delle finestre. Rifece inoltre la pittura raffigurante Dio Padre, all’interno del lanternino.

Opera del Domenichino (1630) gli affreschi delle quattro virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza, nei peducci della cupola.

Di Gregorio e Mattia Preti (1642 circa), invece gli affreschi sopra le due porte laterali dell’ingresso, con San Carlo che soccorre i poveri durante la peste, a sinistra. A destra invece, il santo Arcivescovo di Milano consegna il crocifisso al p. barnabita Domenico Boerio.

[etc…. da aggiungere ancora molto nonché le cappelle]

SI rimane incantati visitando la chiesa, con i suoi splendidi i marmi policromi, i pilastri rivestiti di marmo giallo di Verona, i candidi capitelli e le masse dorate della volta.

Da notare anche il pulpito settecentesco che ingloba anche il confessionale, opera di artigiani di cui non si conosce l’identità.

Visita virtuale 360 gradi

Lunedì 11 ottobre 2021 inizieranno i i lavori di restauro del Complesso Monumentale dei SS. Biagio e Carlo ai Catinari, iniziando dal sotto chiesa.

La restauratrice, la ditta incaricata dei lavori, l’architetta Serena Belotti, i rappresentanti della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, e i PP. Rodrigo, Moretti e Lovison

18 ottobre 2021
L’architetto Serena Belotti con il cartello inizio lavori che contiene il QR code

QR code. Per seguire in tempo reale i lavori di restauro

SS. Biagio e Carlo ai Catinari: QR code. Ideato dal Centro Studi Storici nel 30° Anniversario della sua costituzione (3 luglio 1996), intende offrire a tutti – vicini e lontani – non solo la possibilità di accedere virtualmente alle bellezze storiche e artistiche del complesso monumentale di S. Carlo ai Catinari, quanto di seguire l’avanzamento dei lavori di restauro in tempo reale: basterà scansionare il QR code qui sopra pubblicato o più semplicemente connettersi al link www.barnabiti.net per rimanere aggiornati.