Laici di S. Paolo

Responsabile Centrale

Tahitia Trombetta
tahitia@mail.com

Assistente Centrale

P. Filippo Lovison, Barnabita
filippo.lovison2@gmail.com

Assistente Centrale

M. Nunzia Verrigni, Angelica
nunzia@telefonica.net

 

www.laicidisanpaolo.com

CONGREGAZIONE DEI CHIERICI REGOLARI
DI S. PAOLO – BARNABITI

I Laici di San Paolo oggi – PDF.

 

L’Assistente Centrale
del Movimento Laici di San Paolo

Ecce ego

Cari Laici di San Paolo, nella trepida attesa di questo notte di vigilia vi raggiungo con il mio affettuoso augurio di un Santo Natale nella gioia del Signore Gesù che nasce per noi.

Al di là delle parole, credo che il Santo Fondatore, contemplando il mistero della natività, ci inviterebbe oggi a porci alla ricerca di una vita, la nostra vita, sempre più carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio e di fervore.

Fra qualche giorno partirò per l’India, a Bangalore, per visitare i miei confratelli, confortarli nella fede e condividere con loro la gioia dell’ordinazione sacerdotale di don Jyothis George Oliapuram, che avverrà a Kochi il 5 gennaio 2019. Vi chiedo una preghiera.

Al mio ritorno inizierò a visitare le Comunità dei Laici di San Paolo in Italia, iniziando da quella di Firenze.

Con semplicità busserò alla vostra porta, per pregare insieme, conoscervi meglio, e condividere le prime tappe di un cammino comune. Per questo, nella mia nuova veste di Assistente Centrale, in spirito di servizio ho scelto come motto quella risposta a noi cara “ecce ego” e ritrovata nell’ormai sbiadita copertina di un fascicoletto del P. Angelo Fumagalli, del 1962, proprio dal titolo “eccomi!…”; credo che tutti noi, Figlioli e Figliole di Paolo santo, dobbiamo umilmente riprendere a bussare alla porta dei cuori perché: Elegit nos in ipso ante mundi constitutionem ut essemus sancti (Ef 1,4).

Il lavoro che ci attende è grande e richiederà sacrificio, ma Sant’Antonio M. ci conforta nel nostro desiderio di volere continuare a condividere quel suo ideale “riformatore” trasmessoci nella prima metà del Cinquecento:

«Che giova incominciare bene e non finire bene? Questo non è altro che un affaticarsi invano. Oggi vedrai il tutto prosperarti: non ti rallegrare. Domani vedrai il tutto rivoltarsi contro: non ti contristare, ma, con piede continuato (con costanza), cammina il tuo viaggio, perché perverrai alla fine. Dispiacciono molto a Dio i cuori mutabili (volubili), perché sono generati e nutriti dall’infedeltà» (Costituzioni, cap. XVIII).

Un Santo Natale a tutti voi e alle vostre famiglie. Che Dio vi benedica e vi conceda per il prossimo Nuovo Anno la salute del corpo e dello spirito.

L’Assistente Centrale P. Filippo M. Lovison

Vigilia del Santo Natale 2018

Roma, SS. Biagio e Carlo ai Catinari                                                                   Prot. 1-2018

Filippo M. Lovison B
SS.Biagio e Carlo ai Catinari – PP. Barnabiti
Piazza Benedetto Cairoli, 117
00186 Roma – Italia
Tel. Fisso +39-06- 68216579 – Cell. +39 3385745231 Mail filippo.lovison2@gmail.com

 

 

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. 19 gennaio 2019 – Laici di San Paolo di Roma:
Incontro al Gianicolo con i chierici barnabiti

 

25 gennaio 2019 – Laici di San Paolo di Trani

PREGHIERA dei LAICI di SAN PAOLO

O Padre,
che ci hai chiamati, in Cristo Gesù,
a essere santi e immacolati nella carità (Ef. I,4),
noi ti ringraziamo.
Nella tua Provvidenza, ci hai concesso il dono di incontrare la Famiglia spirituale di S. Antonio M. Zaccaria
e di accogliere il tuo invito a far parte del Movimento dei Laici di San Paolo.
Abbiamo così compreso che possiamo portare fuoco e lume
alla nostra esistenza
e contribuire alla riforma del nostro ambiente di vita.
In risposta al tuo dono, o Padre, confidando nella tua grazia e nel sostegno dei fratelli e sorelle del Movimento
ci impegniamo
a vivere con fervore secondo la Regola di Vita dei Laici di San Paolo.
Per l’intercessione di Maria Santissima, Madre della Divina Provvidenza,
di San Paolo e di Sant’Antonio Maria,
concedici di tener fede a questo santo proposito. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

29 gennaio 2019 – Laici di San Paolo di Firenze

Incontro del 12 febbraio 2019

Martedì, 29 gennaio 2019, abbiamo ricevuto la visita del P. Filippo Lovison, in veste di Assistente Centrale dei Laici di S. Paolo. Si è intrattenuto in colloqui individuali al mattino; e, nel pomeriggio, con il gruppo, per oltre due ore. Ci ha dato delle direttive d’importanza decisiva. Gli appunti sono stati ripresi da Mirella e, martedì 5 gennaio, sono stati perfezionati nell’incontro tra me, Gabriella,  Rosanna, e Mirella. Ciascuno dei presenti ne riceve oggi una fotocopia. Gli appunti che vi sono dati in lettura sono, necessariamente, sommari, ma utili per avviarci ad una partecipazione più consapevole alla vita del nostro gruppo. Pertanto, mi propongo di mettere in chiara luce ciò che qualifica i Laici di S. Paolo.

  1. I Documenti ai quali si deve fare riferimento per comprendere chi sono e che cosa fanno i LSP sono:

 “MOVIMENTO LAICI DI SAN PAOLO – REGOLA DI VITA”, debitamente approvata dal Superiore generale dei Barnabiti, con la sua Consulta, su mandato del Capitolo generale (Varsavia 1994). Il Superiore generale si fa garante   del Movimento davanti alla Chiesa” (Vademecum [VDM], p. 19). “La Regola di Vita (RdV) è la base dell’identità del Movimento e strumento di comunione fra Gruppi che si rifanno alla medesima spiritualità” (VdM p1).

“VADEMECUM”  (2010): è la guida per “il cammino di formazione all’interno del Movimento Laici di San Paolo” (ib p.1).

  1. “FIGLIOLI E PIANTE DI PAOLO…”: è “l’organo di informazione e di formazione del Movimento, che è altresì organo di comunione tra i gruppi e con i primi due Collegi” ( cioè, con i Chierici Regolari di San Paolo, detti Barnabiti, e con le Suore Angeliche di San Paolo). I Gruppi siano stimolati a contribuire ai costi di redazione e alle spese postali. È trimestrale; finora sono usciti 136 numeri  (VdM, p. 20).

  2. “I Laici di San Paolo hanno fisionomia di MOVIMENTO” (P. Franco Monti, in VdM p.18). “Movimento vuol dire “corrente spirituale” – “scuola di spiritualità : “infatti, nella Regola di Vita si legge: “Le congregazioni dei “figlioli e piante di Paolo” (Sacerdoti, Suore, Laici sposati), come amava definirle S. Antonio Maria, offrono una scuola di spiritualità, che si ispira all’apostolo Paolo, come risulta dalla loro storia fin dalle origini (Lettera VII; Allocuzione del 4/10/1534) .

A questa scuola di spiritualità intendono rifarsi i Laici di S. Paolo, che riprendono la tradizione del “Terzo Collegio” denominato dei “maritati di Paolo santo”: un gruppo di laici che si affiancavano a barnabiti e Angeliche, ne condividevano la spiritualità; contribuivano all’edificazione vicendevole con il consiglio, l’ospitalità, la correzione fraterna; partecipavano alla missione di “riforma dei costumi” e di “rinnovamento del fervore cristiano” [ Costituzioni XVII-XVIII; Sermone VI; Lettera VII] (RdV 20).
“I Laici di San Paolo hanno fisionomia propria di MOVIMENTO, codificata nella Regola di Vita …l’appartenenza al movimento è affettuosa  e impegnata.” (P. Franco Monti in VdM p.18).
Va da sé che, se non c’è una  “appartenenza affettuosa e impegnata”, non si può dire di fare parte del gruppo e del Movimento. Ma ciò non impedisce di partecipare ad altre persone, a titolo privato, le catechesi, perché “la Parola di Dio non è legata” (2 Tim 2,9).

  1. STRUTTURA DEL MOVIMENTO.

  2. A) AUTONOMIA, MA  NON INDIPENDENZA. “I LSP si strutturano in gruppi e zone … con rispettivi momenti formativi e di comunione. Partecipano volentieri, se invitati, a celebrazioni nostre, a momenti di preghiera e di collazione spirituale …

Il Movimento ha responsabili propri, che garantiscono unità e coesione tra i vari gruppi, nell’intento di dare all’insieme dignità di Terzo Collegio, autonomo, anche se non indipendente, come autonomi fra loro sono il Primo e il Secondo Collegio”.

“Autonomia= governarsi da sé, sulla base di leggi proprie”: infatti, i LSP hanno la Regola di Vita, che è “l’equivalente delle Costituzioni dei Barnabiti (cfr P. F. Monti, VdM p.19).

“non indipendente” = non slegato: infatti, “il Movimento dei Laici non è “guidato” dai Barnabiti o dalle Angeliche, ma è assistito dai Barnabiti o dalle Angeliche, e non è la stessa cosa!” (VdM p.12).
“Non indipendente”, non slegato dai Barnabiti e/o dalle Angeliche, perché nella mente di S.  Antonio Maria Zaccaria, i “TRE COLLEGI” formavano l’unica  sua “Famiglia apostolica”. Questa è l’intuizione originale carismatica del nostro Santo Fondatore: per cui, riscoprendo con gioia le nostre origini, è stato proclamato, al Convegno della Mendola (1989): “O SI E’ IN TRE  O NON SI E’ NESSUNO”.

“I laici di San Paolo sono tali proprio perché all’interno della Famiglia religiosa fondata da S. Antonio Maria Zaccaria rappresentano la parte laica di un insieme. Non hanno senso senza barnabiti o Angeliche” (VdM p.11)
E il Superiore generale Giovanni Villa così ha scritto: “I LSP non sono nati (o rinati) per il servizio dei primi due Collegi o per sopperire a carenze di personale o di energie apostoliche degli stessi; c’è differenza  tra i LSP e tanti nostri collaboratori, non per impegno o qualità di rapporto, ma per vocazione e scelta di vita; … i LSP hanno una loro struttura, una loro fisionomia  e un riconoscimento ufficiale… “ (Roma 15 agosto 2003” , VdM pp.16-17).

  1. B) GERARCHIA. “Garante di unità, nella famiglia apostolica e di fronte alla Chiesa è il Superiore generale dei Barnabiti, nella sua qualità di Ordinario” (Rd V 46)

Il Superiore generale con la sua consulta nomina l’Assistente Centrale, che ora è il P. Filippo Lovison. Dura in carica sei anni. Le cariche nel gruppo sono  dipendenti dalle cariche dei religiosi.

“Il Responsabile centrale è nominato dal Superiore generale su indicazione dei gruppi e dopo aver sentito il parere degli Assistenti” (RdV 48a). Attualmente non c’è. Dura in carica sei anni. In RdV 48b si parla di Responsabile di zona; e in VdM p. 19 si parla di Assistenti di Zona, ma non so chi siano stati scelti attualmente.
L’Assistente del gruppo è nominato dal Superiore della Comunità religiosa.
Il Responsabile – coordinatore del gruppo  “è scelto dai laici del gruppo, ma dev’essere approvato dal religioso” (VdM p. 6 e 7).

  1. LA FIGURA DELL’ASSISTENTE SPIRITUALE.

“L’Assistente è persona che presta all’istituzione il sostegno spirituale collabora al progetto di formazione, garantisce la trasmissione del carisma della famiglia religiosa, offre il proprio consiglio, si mette a disposizione ove richiesto, per l’accompagnamento spirituale personale … Vi si affianca, lo “assiste”, non lo dirige. Se un Movimento laicale può nascere per iniziativa di religiosi, non è bene che sia gestito in prima persona – sotto il profilo dell’animazione, delle iniziative di comunione e di formazione, dell’organizzazione – dall’Assistente. L’Assistente religioso si sforzerà di interpretare al meglio l’identità del laico nella Chiesa, senza clericalizzarla.Cercherà di stimolare alla responsabilità ecclesiale i laici, qualora ve ne fosse bisogno” (P. Franco Monti in VdM p. 19).

  1. Quali il campo e la finalità dell’azione del coordinatore?

“Coordinatrice” è Gabriella Mazzetti. P. Lovison, nella lettera del 3.2.2019, scrive: “… La coordinatrice svolge sempre in accordo con l’Assistente i compiti di coordinamento e animazione del gruppo. Con l’assenso dell’Assistente  e in suo nome tiene i contatti, comunica date e orari degli incontri, le tematiche o attività che saranno svolte (l’ordine del giorno dell’incontro),  gira le informazioni ai Laici, tiene aggiornate le liste dei laici, gli indirizzi, ecc.”. Confrontare il VdM alle pp. 5-6.

La segretaria : è Rosanna Ristori. “La segretaria ha solo il compito, molto importante, di redigere il verbale di ogni incontro, ossia scrivere il resoconto della riunione, di rivederlo poi con il P. Assistente e la coordinatrice, di leggerlo all’inizio della successiva riunione, e se approvato dai presenti, di farlo firmare dall’Assistente e dalla coordinatrice” (P. Lovison, Lettera del 3.2.2019).

Corrispondente per “FIGLIOLI E PIANTE DI PAOLO”: Mirella.

Tesoriere: Giuliano.

  1. Le RIUNIONI.

  2. a) la frequenza: il 2° e il 4° martedì del mese, alle ore 16,15 (cfr VDM D3). Definire l’orario [deciso per le 16].

  3. b) gli argomenti: “conoscenza e studio delle Lettere di San Paolo, di S. Antonio M. Zaccaria, e della regola di Vita. …Decidere insieme che percorso fare. …Intuire la maturità del gruppo, prima di proporre Lettere troppo ambiziose … Lettera ai Filippesi? Leggere anche qualche documento del Magistero (RdV 32). All’inizio di ogni incontro recitare le preghiere della Congregazione (VdM p.8). –

“All’interno del Movimento si trova la “carica”, i suggerimenti, il confronto, per poi operare, come persone, nella realtà in cui ognuno vive” … “proprio in questo sta la forza dl nostro Movimento: cercare di attualizzare nel nostro quotidiano gli insegnamenti evangelici (VdM p.4).
Queste testimonianze personali, però, insieme alle celebrazioni, alle testimonianze, soprattutto caritative, alle testimonianze di gruppo che lo rendono visibile e a mescolarsi come lievito all’interno di altre realtà a favore degli ultimi, dei bisognosi, ecc (RdV 17; VdM p.49).
La mia proposta: il 2° martedì, San Paolo [deciso per la Lettera ai Filippesi]; il 4° martedì, la storia delle origini.                                                                           P. Antonio M. Francesconi

 

14 febbraio 2019 – Laici di San Paolo di Voghera

 

24 marzo 2019 – Laici di San Paolo di Perugia

Il Rev.mo Superiore generale, Francisco Chagas Santos da Silva, nella seduta della Consulta generalizia del 19 marzo 2019, ha nominato, come nuovo Responsabile Centrale dei Laici di San Paolo, per il prossimo sessennio 2018-2024: Tahitia Trombetta, che fa parte del gruppo dei Laici di San Paolo di Bologna.

 

5 aprile 2019, primo incontro a Roma, in San Carlo ai Catinari, tra P. Filippo Lovison, M. Nunzia Verrigni e Tahitia Trombetta.

 

L’Assistente Centrale
del Movimento Laici di San Paolo

Ecce ego

Cari Laici di San Paolo, P. Assistenti dei gruppi e P. Superiori di comunità, nel tempo di Pasqua vi raggiungo con il mio affettuoso pensiero volgendo lo sguardo alla beata Vergine Maria – venerata nel nostro Ordine con il titolo di “Madre della Divina Provvidenza” – della quale il 24 maggio faremo memoria col titolo di “Ausiliatrice dei Cristiani”.

Vi informo che ho già iniziato a visitare le Comunità dei Laici di San Paolo in Italia, e, dopo il gruppo di Roma-Torre Gaia, ho incontrato i gruppi di Firenze, Voghera e Perugia, e a breve conto di terminare questa prima fase di incontri con tutte le realtà italiane per poi indirizzarmi verso quelle estere (potete vedere sul sito dell’Ordine alcune notizie al riguardo all’indirizzo https://www.barnabiti.net/laici-di-s-paolo/). Ringrazio tutti per l’accoglienza fraterna.

Come avete letto su FPP n° 138, il Rev.mo Superiore Generale, Francisco Chagas Santos da Silva, nella seduta della Consulta generalizia del 19 marzo 2019, ha nominato, come nuovo Responsabile Centrale dei Laici di San Paolo, per il prossimo sessennio 2018-2024: Tahitia Trombetta, del gruppo di Bologna (tahitia@mail.com). A lei i nostri auguri sinceri di buon lavoro unitamente a un doveroso e sentito ringraziamento ad Aldo Mangione, che ha ricoperto con impegno e dedizione l’incarico di Responsabile Centrale del Movimento nell’ultimo Sessennio.

 Il giorno 5 aprile 2019, si è così svolto il primo incontro a Roma, in San Carlo ai Catinari, tra P. Filippo Lovison, M. Nunzia Verrigni e Tahitia Trombetta, che ha portato a stabilire le date di due importanti incontri:

11 maggio 2019, Firenze, Parrocchia dei Barnabiti intitolata a Maria Madre della Divina Provvidenza, per i collaboratori di “Figlioli e Piante di Paolo”, sul tema: Elementi per una comunicazione paolina.

23-26 agosto 2019, Istituto Denza di Napoli, incontro annuale per i Laici di S. Paolo, Assistenti, Superiori, della “Zona Italia” sul tema: L’apostolato familiare del Laico di S. Paolo: storia, dottrina, prassi. Per prenotare rivolgersi a Tahitia.

A complemento dell’egregio lavoro che già state svolgendo nei diversi gruppi, vi invitiamo a tenere presente anche i seguenti aspetti: 1) La presenza dei laici (non solo dei Maritati) nella storia di Barnabiti e Angeliche (cfr., per esempio, l’articolo sugli “Affiliati” nell’Eco 1-2019); 2) Essere paolini oggi (cfr., per esempio, L’Osservatorio Paolino nell’Eco 1-2019 su “Il vero Paolo. Visionario radicale o icona conservatrice?”); 3) L’esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco “Christus vivit”, ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Inoltre, come segno di solidarietà del Movimento, per questo anno 2019 si sta portando avanti l’iniziativa dell’adozione a distanza dei bambini poveri della Semeria Bhavan in India, presso la Casa di Formazione dei Barnabiti a Bangalore. Diversi gruppi hanno già aderito (fare il bonifico a Congregazione Chierici Regolari di San Paolo-detti Barnabiti, Banca Prossima, Iban, IT59X0335901600100000118712, causale: Laici di S. Paolo di…, adozione India 2019).

Guardando, infine, all’importante ruolo di animazione attribuito dal recente Capitolo generale (Del. 15) ai Superiori di Comunità, ai quali viene anche inviata questa mail, e alla crescente dimensione internazionale del Movimento, valgano le parole di San Paolo agli Efesini (IV,1), riprese da Sant’Antonio M. nella sua Lettera VII, del 3 novembre 1538: «Non vi fate minori della vocazione alla quale siete stati chiamati».

Unitamente a M. Nunzia e a Tahitia, l’augurio di un santo mese mariano a tutti voi e alle vostre famiglie. Un ricordo nella preghiera. Nel Signore,

L’Assistente Centrale P. Filippo M. Lovison

Roma, SS. Biagio e Carlo ai Catinari, festa di San Giuseppe lavoratore, 2019                                                                                    Prot. 2-2019

 

Firenze, 28 aprile 2019 – Incontro dei Giovani Barnabiti con la Responsabile Centrale dei Laici di San Paolo

Tahitia, come Responsabile Centrale dei Laici di S. Paolo, ci dà questa cronaca dell’incontro al quale ha partecipato con i giovani impegnati nella missione di Milot, sotto la sapiente e paterna guida di Padre Giannicola. I ragazzi di questo gruppo provengono da varie città italiane tra cui Lodi, Milano, Genova, Firenze, Roma, Bari. Alcuni di questi giovani sono ex- allievi degli Istituti Scolastici dei Barnabiti. L’attaccamento filiale e affettivo che questi Giovani Barnabiti provano verso la nostra famiglia religiosa è davvero un dono; così come lo spirito di servizio e l’amore che dimostrano attraverso il loro operato nella missione di Milot. Infatti, i Giovani Barnabiti organizzano e gestiscono da tanti anni il campo estivo per bambini e ragazzi in questa comunità in Albania, in collaborazione con i Padri Barnabiti, le Suore Angeliche e alcuni Laici di San Paolo. Essi curano la preparazione delle attività che si svolgono nel campo estivo di Milot sia dal punto di vista creativo che operativo.Da questi preziosi momenti di riflessione collettiva sono emerse le seguenti proposte ed esigenze:
  1. Organizzare un incontro con i rappresentanti dei 3 Collegi e i Giovani Barnabiti
  2. Definire il posizionamento nella Famiglia Zaccariana per i Giovani Barnabiti (Laici di San Paolo “in nuce” vedi mio in FPP 128). Come da loro desiderio, rendere questi ragazzi concretamente parte della
  3. Sviluppare una rete degli ex-allievi in tutte le scuole dei Barnabiti per fornire continuità nella spiritualità Paolina-Zaccariana e coinvolgere questi giovani nella vita della nostra famiglia religiosa.
  4. Aumentare la comunicazione sulle attività svolte dai Esempio: aggiornarsi con i Giovani Barnabiti riguardo a gli eventi che terranno il 27 maggio e, successivamente, redigere un articolo informativo a riguardo.
  5. Supportare “Barnabiti APS” attraverso una maggiore divulgazione delle iniziative di raccolta fondi e del 5×1000. Creare sinergia tra i 3 Collegi e i Giovani Barnabiti.
  6. Compartecipare alle riflessioni sull’esortazione apostolica “Christus Vivit” come da proposta già avanzata per i Laici di San Paolo.

 

11 Maggio 2019 – Firenze – Parrocchia Madre della Divina Provvidenza, Laici di S. Paolo: Elementi per una comunicazione paolina

 

Barcellona, 28 maggio 2019 – Incontro Annuale dei Laici di san Paolo di Spagna

 

Conferenza del cardinale Emerito di Barcellona Lluis Martinez Sistach, sul tema: Il laicato nella Chiesa

I Laici di San Paolo di Madrid e Barcellona, assieme ai Padri Barnabiti

Dal 23 al 26 agosto 2019, presso l’Istituto “F. Denza” sulla collina di Posillipo in Napoli, si è svolto l’incontro annuale dei Laici di San Paolo

7 dicembre 2019 – Laici di San Paolo di Trani

In data 7 dicembre 2019 il gruppo dei Laici di S. Paolo di Trani ha avuto il piacere di ricevere la visita dell’Assistente Centrale del Movimento, Padre Filippo M. Lovison. La concomitanza con la festa dell’Immacolata ha dato un’impronta specifica all’avvenimento. L’incontro si è tenuto presso l’Istituto San Paolo delle Suore Angeliche dove, come gruppo, ci riuniamo con cadenza quindicinale, sotto la guida della nostra Assistente Madre Maria Palumbo. Il gruppo, formato da 22 persone, fra coppie di sposi e singoli, ha partecipato con crescente entusiasmo e interesse al momento formativo donatoci dal Padre che, attraverso le slides proiettate con la lim, ha illustrato i punti salienti della vocazione laicale paolino-zaccariana. Sono state delineate, inoltre, le finalità specifiche del nostro essere Laici di San Paolo e, altresì, le prospettive ulteriori della nostra presenza concreta sul territorio, anche in collaborazione con le Angeliche, per un’azione incisiva di evangelizzazione e promozione umana secondo lo stile tipico dei Barnabiti e delle Angeliche, improntato alla serietà e discrezione. Abbiamo vissuto insieme momenti di preghiera, culminanti nella Celebrazione Eucaristica presieduta da P. Filippo presso il Santuario della Madonna del Carmine, retto dai PP. Barnabiti, e dei bei momenti agapici, che hanno rinsaldato ancor più l’unità con i primi due Collegi, sotto lo sguardo tenero della nostra Madre Celeste, la “tutta pura”.

Lodi, S. Francesco, 18 gennaio 2020: nasce un nuovo gruppo dei Laici di San Paolo

Firenze. Laici di S. Paolo. Incontro del 28 gennaio 2020 (W 2).

Cremona, 7. X.1524  Laureato in medicina a 22 anni, ritorna nella sua Cremona, dove si iscrive nell’Albo dei Medici, secondo gli ordinamenti del Ducato di Milano. (M.p.44) Secondo una tradizione, il giovane Antonio Maria Zaccaria, appena tornato da Padova, avrebbe fondato, nella Cappella di famiglia, nel 1525, la Congregazione dell’Annunciazione per la Scuola di Catechismo alla gioventù. La catechesi alla gioventù è la sua preoccupazione primaria. Trasferisce la Congregazione della SS. Annunziata da S. Giorgio a S. Vitale. La Scuola di Catechismo operante in S. Vitale è la prima in ordine di tempo sorta in Italia. Lo sappiamo dalla mamma stessa di Antonio Maria, la quale riferisce alle Angeliche di S. Marta –  mentre consegna loro il manoscritto autografo dei Sermoni – , che il figlio da giovane medico insegnava il catechismo in S. Vitale.

La Scuola della Dottrina Cristiana è una delle glorie della Chiesa di Cremona, che ne ebbe l’ideatore in S. Antonio Maria Zaccaria, nello stesso anno in cui Lutero stampava il Piccolo e il Grande Catechismo (1529). La famiglia religiosa dello Zaccaria, nei secoli futuri, riprenderà la sua intuizione sotto forma di impegno pastorale con le scuole gratuite per la gioventù (M. pp. 45-51).

La catechesi ai fanciulli e poi ai giovani andò evolvendosi in catechesi sistematica agli adulti, riuniti in gruppo di riforma, che chiamerà Gruppo dell’Amicizia. Capo del Gruppo: Carlo Magni. Vi appartengono persone adulte, d’ambo i sessi, nobili o almeno benestanti, sposate con figli. Ciò risulta dal manoscritto autografo dei Sermoni che il Santo ha pronunciato al gruppo, negli anni 1529-1530. La sua strategia è di natura culturale. Si rivolge ai laici più influenti, costituiti in autorità, invitandoli a promuovere forme più incisive di vita cristiana con l’esempio. È  convinto che solo così la “riforma” dei costumi potrà avere garanzia di riuscita. Questo Gruppo è l’anticipo del cosiddetto “Terzo Collegio” dei  Coniugati, che Antonio Maria a Milano inserirà nelle strutture del suo Ordine, che sarà la novità assoluta da Lui offerta alla Chiesa per la causa della Riforma. Gli Amici, anche sposati, erano inseriti direttamente nella pastorale, andavano in missione coi Sacerdoti e con le Suore, al di fuori di ogni schema tradizionale. In questo, il nostro Santo ha anticipato il Concilio Vaticano II (M.pp.65-69)

A Cremona, il giovane medico Antonio Maria Zaccaria si dedica alla salute fisica e spirituale dei suoi concittadini. La città è colpita dalla peste, conseguenza del passaggio delle soldatesche imperiali, francesi, milanesi e veneziane. In Cremona c’erano diversi Ospedali, ma la gravità della situazione spinge il medico Antonio Maria a trasformare anche il suo palazzo in lazzaretto (ricovero per malati contagiosi), per potersi prodigare più facilmente ai malati e agli indigenti bisognosi di cure (M.p.46). In quei pericolosi frangenti Antonio Maria ebbe a compiere un’opera di prodigiosa assistenza, se i suoi concittadini lo onorarono con i titoli di “padre della patria” e “angelo in carne” (R.p.22).

L’Angelica Paolantonia Sfondrati  (l’ “Angelica Anonima”, +1603), che ha conosciuto lo Zaccaria, scrive: “La sua professione nel secolo fu di medico, nella cui dottrina si era addottorato per honore della sua casa et famiglia, ma non seguì l’arte, che presto si rivoltò al servizio di nostro Signore, nel qual finì la vita” (M.pp.37-44). L’affermazione della Angelica Sfondrati: “presto si rivoltò al servizio del Signore”, vuole precisare che l’intuizione avuta a Padova ha subìto una svolta radicale: “la scienza deve cedere il posto alla carità”. Lo dichiarerà lui stesso, esplicitamente, da giovane sacerdote, agli Amici negli incontri di catechesi in S. Vitale, con le parole di PAOLO che si era scelto come maestro e guida: “avessi pure…tutta la scienza…se non avessi la carità, io sono un nulla” (I Cor 13,2). Rinuncia quindi decisamente alla carriera scientifica, ancora tutta da costruire, in nome della Carità (M.p.47).

Negli anni della sua attività pastorale da laico (1525-1528) matura la sua vocazione  al sacerdozio. Sua guida è il domenicano FRA MARCELLO, che si è scelto come direttore spirituale e confessore (M.p.53)..

Bologna, 1528 (26 anni): Giovan Battista Soresina, nelle sue Attestazioni riferisce che Antonio Maria “studiò teologia a Bologna”, in preparazione al sacerdozio. Programma di studio: la Sacra Scrittura; i Padri della Chiesa (S. Agostino, S. Bonaventura, S. Gregorio Magno, S. Giovanni Crisostomo), S. Tommaso d’Aquino, le “Sentenze” di Pietro Lombardo. Autori ascetici: Giovanni Cassiano; Giovanni Climaco; l’ “Imitazione di Cristo”; le “Vite dei padri”, di S. Girolamo.

Ci sono due affermazioni di Antonio Maria che possono farci comprendere come possa essere maturata la sua vocazione sacerdotale.

Nel Sermone II sulla “Vita spirituale”, Antonio Maria ammonisce di non spendere male i talenti ricevuti da Dio; e aggiunge: “Quanto più farai questo – cioè di non spenderlo male  – nel talento più prezioso che è lo spirito tuo” (Scritti ed. ’96, p.60). Lo “spirito”, dunque, cioè l’anima, è la realtà più importante della nostra vita, il “talento più prezioso”, e bisogna “spenderlo” bene. La frase di Antonio M. è stata ripresa da S. Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica “Vita consecrata” (25.3.1996, n.55); ma lo afferma Gesù: ”Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima?” (Mt 16,26).  Ora, non v’è dubbio che il modo migliore per spendere bene il talento dello spirito è – oggettivamente – la consacrazione a Dio nel sacerdozio. (cfr.R.p.27).

Nel Sermone VI, scrive: “L’uomo è fatto e posto in questo mondo principalmente e solo acciocché vada a Dio e tutte le altre cose l’aiutano a questo. … Come negherai di non esser fatto solamente per andare a Dio?”   (Scritti, ed.’96, p.92).

Queste affermazioni, che rivelano in Antonio Maria la profonda fede nel primato assoluto di Dio ci fanno comprendere come sia potuto accadere che, a 18 anni, Antonio M. si sia spogliato di tutti i suoi beni; come abbia potuto affermare di “bramare con allegrezza la vera integrità del corpo e dell’anima” (ed.’96,p.111); come si sia  “inchiodato alla santa obbedienza” (Sermone I – Scritti ed.’96,p.55), anche per la scelta decisiva del sacerdozio:”  …a studi ultimati, mentre si accingeva a entrare nel Collegio dei medici nella città natia, Antonio Maria abbracciò la carriera ecclesiastica” per consiglio di uno dei padri di S. Domenico in Cremona, che si [ri]teneva nella città per uomo santo, chiamato padre fra Marcello”. Dopo di che, “sotto il padre [confessore] della contessa Ludovica Torelli, fra Battista da Crema – così continua la Sfondrati – , si fece per volontà di lui sacerdote. (…) La testimonianza dell’Angelica conferma come fosse decisivo da parte del Santo attenersi al consiglio dei suoi maestri (R.pp.34-35).

Cremona, 20 febbraio 1529 (27 anni), Antonio Maria è ordinato sacerdote, nella Cattedrale di Cremona, Cappella di S. Giuseppe, dal Vescovo Luca di Seriate. Celebra la Prima Messa a Pasqua, il 28 marzo 1529 (M. pp.53-59). “La prima Messa venne celebrata in suggestiva umiltà nella chiesetta di S. Vitale, attigua alla casa nativa (l’una e l’altra ancor oggi esistenti nei pressi di Via Beltrami). Sono presenti la madre e il gruppo degli amici più vicini e, cosa sorprendente attestata dagli storici più rigorosi, si rende visibile un coro di angeli adoranti. Da quel giorno, il novello sacerdote non si firmerà più che con il nome di “Antonio Maria prete” (R. p. 24). (continua) .

RIFLESSIONI.

Ezechiele 37, “1 La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; 2 mi fece passare tutt’intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. 3 Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». 4 Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. 5 Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete”.

Le notizie relative alla vita del nostro Santo, possono risultare come “ossa inaridite”, che ci lasciano aridi. Occorre  “profetizzare su queste ossa invocando dal Padre nel nome di Gesù lo Spirito Santo, affinché, leggendo le parole del S. Fondatore e conoscendo ciò che egli ha fatto, possiamo ottenere la partecipazione al suo carisma: al suo carisma di “riformatore”, per la “rinnovazione del fervore cristiano”. (“Carisma”= “dono particolare dello Spirito Santo”).

  1. Paolo a Timoteo scrive: “.. ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te per l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza” (II Tim. 1,6-7). Questo è anche lo “Spirito” di S. Antonio M. Zaccaria.

Per questo, ho fatto un elenco di “certezze”, partendo dalla certezza di Dio, come Causa e quindi come fine della nostra vita: lo “Spirito di forza” sta nella certezza della verità.

Sono dieci verità, che ci orientano decisamente, con “forza”, per “andare a Dio”.

Prima certezza: Dio esiste, e come è la Causa, così è il Fine della nostra vita: ”L’uomo  è fatto e posto in questo mondo principalmente e solo acciocché vada a Dio e tutte le altre cose l’aiutano a questo. …Come negherai di non esser fatto solamente per andare a Dio?”. Se non “andiamo a Dio”, dove andiamo?…  “Andare a Dio” è l’unico senso della nostra vita.

Seconda certezza: “…il talento più prezioso è lo spirito tuo”: la nostra anima. È  certo che l’anima non muore con il corpo, perché è spirituale. “Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà la propria anima?” (Mt 16,26).

Terza certezza: il Giudizio di Dio:”… è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio”  (Ebrei 9,27). L’anima si ritroverà nella verità di quello che è: se degna o indegna di Dio.

Quarta certezza: il Giudizio verterà sull’amore di Dio e sull’amore del prossimo. “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama.   Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato” (Gv 14,21.24).

I comandamenti di Gesù sono: i dieci Comandamenti; i Sacramenti che lui ha istituito, sono sette, in particolare:

il Battesimo (“Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,16);

la Confessione: “Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi” Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,21-23). Per legge divina, c’è l’obbligo di confessare tutti i peccati gravi commessi dopo il Battesimo. – Prima  di ricevere l’eucaristia, c’è l’obbligo di confessarsi se si è caduti in peccato grave. Per legge ecclesiastica, c’è l’obbligo di confessarsi almeno un volta l’anno. (Genicot, II, nn.321-323)

l’Eucaristia “Gesù disse: In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna  e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda,. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre che ha la vita , ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. …Chi mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6,53-58). La Chiesa stabilisce di comunicarsi almeno una volta l’anno. Il tempo: a Pasqua o nel periodo di quaresima-pasqua. Inoltre, come viatico in pericolo di morte (Genicot  II, nn.205-207).

Unzione degli  Infermi: “Quantunque questo sacramento non sia di necessità di mezzo per la salvezza, a nessuno è lecito di trascurarlo” (Genicot II, n.424).

 Il Matrimonio: “…non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi”  (Mt  19,6). 

Gesù comanda, infine, la Carità verso i bisognosi: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). “In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna” (Mt 25,45-46).

Quinta certezza: la risurrezione di Gesù che comporta la nostra risurrezione: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato” (Lc 24,5). “Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede” (I Cor 15,14)  

Sesta certezza: la Misericordia di Dio: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per  i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma  anche di quelli di tutto il mondo” (I Gv 2, 1-2).

Settima certezza: la preghiera: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto” (Mt 7,7-8).

Ottava certezza: l’intercessione di Maria Ss.ma e dei Santi: “Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv  19,26-27).

Nona certezza: la Chiesa: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato” (Lc 10,16).

Decima certezza: la presenza di Gesù nell’amore fraterno: “In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,1920).

Con queste certezze, fondate sulla verità della fede, cioè sulla Parola di Dio, possiamo “andare a Dio”, insieme!

                                                                                     (P. Antonio M. Francesconi).

 

Ai Laici di S. Paolo – Quaresima e Coronavirus

Cari Laici di San Paolo, Responsabili, Coordinatori e Assistenti,

dalla bella città d’arte di Padova, che tra il 1520 e il 1524 vide la presenza del giovane Antonio Zaccaria per attendere agli studi in Medicina, e dove, in attesa di potere ripartire per l’Argentina mi trovo attualmente per assistere la mia mamma, desidero raggiungervi con queste brevi parole; un modo come un altro per bussare idealmente alla porta della vostra casa e sentirci tutti più vicini come comunità, in questi lunghi e inquieti giorni di silenzio, immobilità e incertezza, alle prese con i preoccupanti effetti dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus in Italia e nel mondo, e che sospende, tra mille altre cose, anche gli incontri e le attività dei diversi gruppi del nostro Movimento.

Pensando a voi, soprattutto ai più anziani e malati, e ai PP. Barnabiti e alle Suore Angeliche che vi seguono con tanta dedizione, con insistenza mi rimbalzano nella mente le parole di Gesù: “Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21).

Ma Signore, innanzi alla sospensione della celebrazione aperta al pubblico delle S. Messe, feriali e festive, dei sacramenti (inclusi battesimi, prime comunioni e cresime), di sacramentali, liturgie e pie devozioni, quali la Via Crucis, delle S. Messe esequiali, degli incontri del catechismo e delle altre attività formative di patronati e oratori (come per le scuole) nonché di relative uscite e ritiri, di feste, sagre parrocchiali, concerti, serate culturali, rappresentazioni teatrali, proiezioni, delle lezioni delle realtà accademiche ecclesiastiche (come per le università), degli appuntamenti legati alle Visite pastorali…, per i nostri Laici di San Paolo – anche loro chiusi nelle proprie abitazioni – dove si trova oggi il tuo tesoro?

Riprendendo l’estro del Principito di Antoine de Saint-Exupéry: “Non si vede bene che con il cuore”, vi invito a rivolgere lo sguardo interiore

  • alla penitenza; nel ricordarci le sagge parole del Vescovo S. Alessandro Sauli, che, di fronte alle grandi difficoltà e tribolazioni pastorali incontrate nell’aspra terra della Corsica di fine Cinquecento, seppe infondere il senso di una ritrovata identità cristiana invitando a che: “il tutto si faccia colla grazia e volontà di Dio, la quale, quando si compiace, ogni cosa va bene quantunque l’uomo stesse nell’inferno, non che in Corsica”.
  • alla umiliazione; per riconoscerci, come l’apostolo S. Paolo, figli di Dio e bisognosi del suo aiuto, perché è nella debolezza che si manifesta quella sua potenza che non ci abbandona: “Mi compiaccio nelle mie debolezze, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte” (2 Cor 12,10).
  • alla preghiera; per ritrovarci spiritualmente uniti, cuore a cuore, perché, insegna S. Antonio M. Zaccaria: “lo Spirito Santo non si ferma in superficie, ma raggiunge immediatamente il cuore di ogni cosa”, accorciando così le distanze e raggiungendo chiunque ovunque, come parte di un solo popolo di Dio in cammino per donare quella provvidente divina consolazione che è già salvezza.
  • alla carità; per amare, come S. Francesco Saverio M. Bianchi, ora più che mai i bisognosi nello loro piccole quotidianità: anziani, malati, famiglie divise, persone sole, poveri, stranieri, immigrati…; amare in questi tempi duri con l’intelligenza dello Spirito Santo, anche solo con il sorriso o il gesto della mano da lontano per fermare la colata di lava della paura, della solitudine, della disperazione, del dolore, dell’egoismo, dell’esclusione, della povertà.
  • alla… …

Ognuno di noi scelga!, sapendo che S. Paolo ci riconoscerà nella fragilità della testimonianza di una fede che sa amare i più deboli soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.

Con responsabile generosità diventiamo dunque quello che dobbiamo essere come Figli di San Paolo: uomini e donne di consolazione e, rimboccandoci le mani, preghiamo con fervore:

 Sant’ Antonio Maria Zaccaria,

tu che hai curato i poveri e gli ammalati

e hai consacrato la tua vita alla salute delle anime,

ascolta la mia umile e fiduciosa preghiera.

Continua la tua opera di medico e di sacerdote,

ottenendomi da Dio la guarigione dalle infermità fisiche e morali,

così che, libero da ogni colpa e da ogni male,

io possa amare il Signore nella gioia, compiere con fedeltà i miei doveri,

lavorare generosamente per il bene dei fratelli e per la mia santificazione

soprattutto in questi sofferti giorni del coronavirus.

Così sia

 Unitamente a M. Nunzia e a Tahitia, a tutti l’augurio di una buona e santa quaresima e che il Signore vi benedica.

A presto, senza paura, perché, dite a tutti con gioia, la Pasqua è vicina.

L’Assistente Centrale P. Filippo M. Lovison

Padova, 12 marzo 2020

Laici di San Paolo: speranza e consolazione tra le mura di casa

Laici di San Paolo, amiamo più che mai questa povera umanità, così misera, grande e quasi oggi sperduta di fronte al flagello della pandemia, dando speranza e consolazione proprio tra quelle mura domestiche che sembrano imprigionarci ma che invece possono aprire il cuore allo Spirito Santo.

  • Doniamo speranza nella testimonianza di una silenziosa ricerca della vera comunione con Dio e con chi ci sta attorno.
  • Doniamo speranza nella testimonianza di una vera confidenza in Dio, avendo la certezza che la croce che la nostra famiglia porta non è la fine di tutto, perché Dio non abbandona mai.
  • Doniamo consolazione nella testimonianza di non cercare di assicurarci la vita attraverso azioni, risorse, mezzi propri, ma nel sentirci amati da Dio e ritrovati nelle mani della sua Divina Provvidenza.
  • Doniamo consolazione nella testimonianza quotidiana e nelle piccole cose di un amore senza limiti né calcoli, come Gesù ci ha insegnato nella preghiera del Padre nostro: “sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.

Uniti nella preghiera e che Dio vi benedica. L’Assistente centrale P. Filippo Lovison

Padova, 21 marzo 2020