Anche quest’anno l’AIB ha concesso il patrocinio e sarà presente alla 7. Conferenza Nazionale della Public History promossa dall’Associazione Italiana di Public History, che si terrà a Modena dal 3 al 6 giugno 2025 presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Costruire insieme la Voce della Memoria. Biblioteche e archivi ecclesiastici come Scatole del Tempo offerte alla comunità.
Donatella Bellardini (Biblioteca Generalizia del Centro Studi Storici PP. Barnabiti)
‘Itinerari socio-culturali tra storia e identità: al servizio della Comunità Educante’
Il Centro Studi Storici PP. Barnabiti, nella consapevolezza della centralità delle biblioteche come parte attiva della Comunità Educante per contrastare la povertà educativa e in considerazione alla riscoperta e valorizzazione del proprio carisma, fondamentalmente educativo, ha deciso di ampliare la mission della Biblioteca aprendosi anche all’utenza “più giovane”. Attraverso il community engagement e iniziative sostenibili, la Biblioteca collabora con le scuole di ogni ordine e grado fino all’università, con le istituzioni, la comunità locale e le associazioni professionali, sperimentando nuove strategie di insegnamento e apprendimento della storia, più coinvolgenti ed efficaci, in modalità fruibili per tutti.
Inserendosi in questo progetto, il Centro Studi PP. Barnabiti, attraverso la biblioteca e l’archivio, organizza attività didattiche e laboratori di ricerca e realizza attività di promozione culturale e di public history, che siano in grado di avvicinare pubblici diversi alla storia del proprio Istituto e ai preziosi fondi documentari conservati in biblioteca e archivio.
L’intenzione è quella di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Nello specifico le attività della Biblioteca tendono a perseguire il 4° obiettivo – Istruzione di qualità ed il 10° – Riduzione delle diseguaglianze, proponendosi di “fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti”, nella convinzione che l’educazione possa realmente fornire gli strumenti per costruire nuove capacità, nuovi valori e nuovi comportamenti, necessari per cambiare gli stili di vita e trasformare i modi di pensare e agire.
In questa ottica per l’anno 2024-2025 – con il patrocinio dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), dell’Associazione Bibliotecari Ecclesiastici (ABEI), dell’Associazione Culturale Xenia e del Festival Dantesco – sono stati attivati di cinque Gruppi di lettura connessi alle attività come Comunità Educante per un welfare socio-culturale.
In oltre in un’ottica più vicina alla Public History sono state predisposte visite culturali e laboratori didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.
Nell’anno 2024-2025 per i bambini delle scuole primarie è stato attivato un format dal titolo: Esploriamo insieme.
Varcata la soglia della Biblioteca, i ragazzi divengono dei viaggiatori del tempo e indossati i panni di giovani esploratori iniziano un percorso tra biblioteca ed archivio, alla scoperta del mondo dei libri e dei documenti, immersi nella storia.
Adottando il metodo dell’apprendimento informale e attraverso l’osservazione e il gioco, vengono guidati nella conoscenza di quelli che sono stati i momenti cardine della storia della scrittura e dei supporti scrittorei, della differenza tra il concetto di libro e di documento, tra Biblioteca e Archivio. Con tre specifici laboratori didattici, vivono l’esperienza di entrare in uno scriptorium con prove di scrittura cuneiforme con stilo su argilla e con calamo ad inchiostro, in gotica e carolina, su carta. Le tavolette d’argilla, lo stilo, il calamo, i manoscritti acquistano matericità, escono dalla sfera dei reperti museali, dalla teoria legata ad un mondo, una cultura, una società lontani e astratti e divengono strumenti vivi, concreti, chiavi d’accesso per una comprensione e conoscenza viva dell’epoca storica di cui sono espressione e manifestazione. Prodotti finali e testimonianze di questo viaggio, sono le tavolette d’argilla ed i codici, in gotica o carolina, realizzati dai ragazzi che rimangono alle classi. Nel terzo laboratorio, infine, i bambini entrano in un tabularium, divengono archivisti e costituiscono e ordinano dei piccoli fondi utilizzando documenti personali, individuali, legati alla loro vita e concordati con i docenti e le famiglie – foto, memorie grafiche, alfabetiche, documenti. Nel corso
Rendere viva la cultura, educare alla bellezza, sfidare la povertà educativa: sono gli obiettivi del progetto “Comunità educanti” curato dall’ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della CEI, che punta a creare una rete tra gli istituti culturali ecclesiastici e i loro operatori, supportare le iniziative locali, promuovere il dialogo tra comunità e istituzioni, creando un impegno comune e coordinato a questo progetto dell’attività laboratoriale, i concetti basi della disciplina archivistica vengono così veicolati ai ragazzi che maturano la consapevolezza di avere formato i primi faldoni del loro Archivio personale, avendo vissuto in prima persona, sulla propria pelle, il fondamento e presupposto di ogni archivio: quello di essere l’espressione di organismo vivente, delle attività dell’Ente Produttore.