“Dice il Signore: “Io ho progetti di pace e non di sventura. Voi mi invocherete e io vi esaudirò: vi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso”  (Ger 29, 11-12.14).

È  “l’antifona d’ingresso” di questa Messa. È il Signore che ci parla; il Signore che ci ama e ha “progetti di pace e non di sventura”; e ha realizzato questi “progetti di pace” facendosi uomo come noi e offrendo Se stesso in espiazione dei nostri peccati. Se “lo invochiamo” con fiducia “ci esaudirà  e ci radunerà” nella sua Chiesa.

Prima lettura. Daniele 12, 1-3. “In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo” (v.1). Michele è l’angelo di Dio che si è opposto a Satana; ha ricevuto il nome di Michele, che significa: “Chi è come Dio?”: Satana disse: “io sono dio”; Michele lo ha vinto dicendo: “Chi è come Dio?”. Nessuno è come Dio. Perciò è importante la devozione a S. Michele: per ottenere l’umiltà e riconoscere che “Dio solo è Dio”.  L’invocazione a S. Michele Arcangelo dice così: “San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro la malvagità e le insidie del demonio. Capo supremo delle milizie celesti, fa’ sprofondare nell’inferno, con la forza di Dio, Satana e gli altri spiriti maligni che vagano per il mondo per la perdizione delle anime. Amen”. (Dal “Rito degli esorcismi”, Conferenza Episcopale Italiana- Congregazione del Culto divino … 21.9.2001, p.101).

“Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai  stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro”(v.1). Il “libro” è il “libro della vita”. S.  Giovanni nell’Apocalisse  (20,12), scrive: “Poi  vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti i libri. Fu aperto anche un altro libro, quello  della vita. I morti vennero giudicati in base a ciò che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le loro opere”.

“Molti di quelli  che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri per la vergogna e per l’infamia eterna”.  (v.2).  Gesù, nel Vangelo di S. Giovanni (5,28-29), dice. “… verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce (del Figlio dell’uomo) e ne usciranno: quanti fecero il bene  per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna “. Perciò, siamo responsabili delle nostre azioni: di quelle buone e di quelle cattive.

“I saggi splenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre” (v.3). Gesù, nel Vangelo di Matteo (13,43), dice: “Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro”. Perciò, dobbiamo impegnarci nel difendere e nel diffondere la fede: la verità insegnata da Gesù, la sua parola di salvezza e di vita.

Dal Vangelo secondo Marco. 13, 24-32. “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte” (vv.24-25). Anche Gesù annuncia la “tribolazione”, cioè un tempo di grandi sofferenze, dopo il quale  avverrà lo sconvolgimento universale, cioè la fine del mondo attuale.

“Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria” (v.26). Gesù, che è venuto sulla terra nell’umiltà, nella povertà, ed è morto nel disonore della croce, verrà nello splendore della sua gloria divina. Gesù ritornerà; è asceso al Cielo ma ritornerà: ritornerà quando tutto questo mondo, non solo la terra da noi abitata, ma tutto l’universo sarà ridotto al nulla: “Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore  si dissolveranno e la terra con quanto c’è in essa sarà distrutta” (II Pt 3,10).

“Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terrà fino all’estremità del cielo” (v.27). “In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto ciò  avvenga (v.30). “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (v. 31).Quanto però al quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre” (32).

È Gesù che decide quando dovremo morire, non noi. È Gesù che ci rivela che cosa ci sarà dopo la morte; gli uomini non possono saperlo. È  importante però sapere che dalla Morte-Risurrezione di Gesù in poi, tutta la storia è ormai orientata alla venuta finale di Gesù; perciò, deve servire di preparazione  al suo ritorno glorioso. Le vicende e le tribolazioni di oggi come quelle di domani, sia degli individui che dei popoli, hanno l’unico scopo di disporre gli uomini  alla venuta finale di Gesù e alla loro glorificazione finale in Lui: “Allora, dice il profeta, sarà liberato il tuo popolo, chiunque sarà trovato scritto nel libro” (Dan 12,1).

Vieni, Signore Gesù!” (Apoc 21,20). Questo è il senso profondo della vita: attesa di Gesù, cammino incontro a Lui con la lampada accesa della fede e dell’amore.

P. Antonio Francesconi