Sant’Antonio M. Zaccaria, volendo ridare vigore alla pietà popolare e riaccendere i cuori con l’amore per Gesù, diffuse sia l’usanza di suonare le campane alle tre di venerdì pomeriggio, in ricordo della morte in croce di Nostro Signore, sia l’adorazione continua dell’Eucaristia attraverso la devozione delle Quarantore. Eucarestia: il Crocifisso Vivo.
14 giugno 2020. Santissimo Corpo e Sangue di Cristo / A.
“Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”. Indubbiamente, l’affermazione di Gesù era sconcertante: richiedeva una fede totale in Gesù.
Ma chi è Gesù, che afferma: “il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”?
E’ il Figlio di Dio, che appare come uomo ed è vero uomo, ma opera con la potenza di Dio, per il bene degli uomini:
Gesù è superiore alle leggi della natura e le comanda, come alle nozze di Cana, quando per la festa degli sposi, cambiò 600 litri d’acqua in “vino buono” (Gv 2,10); come quando, nella tempesta, “comandò anche ai venti ed all’acqua e gli ubbidirono” (cfr.Lc 8,25); come quando moltiplicò cinque pani e due pesci dando da mangiare “a 5.000 uomini, senza contare le donne e i bambini” (Mt 14,21) e “raccogliendo 12 canestri pieni dei pezzi avanzati” (Mt 14,20).
Gesù è pieno di compassione per i malati e li guarisce: “… e cominciarono a portare su dei letti coloro che erano malati, dovunque sentissero dire ch’ Egli si trovasse. E in qualsiasi luogo Egli arrivasse, villaggi, città o campagne, si disponevano i malati sulle piazze e lo si supplicava di lasciarsi toccare almeno la frangia del suo mantello. E tutti coloro che lo toccavano, erano guariti” (Mc 6,55-56).
Gesù, con la sua potenza divina, libera gli indemoniati: “E Gesù gli intimò: “Taci ed esci da lui!”. Ed il demonio, dopo averlo gettato a terra davanti a tutti, uscì da lui senza avergli fatto alcun male. E tutti furono presi da stupore. E ragionavano fra loro dicendo: “Che parola è mai quella? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi gli obbediscono. E la fama di lui si diffondeva in tutta la regione” ( Lc 4, 35-37).
“La fama di Gesù si diffondeva in tutta la regione”, e quindi anche questi Giudei avranno sentito parlare di Gesù che faceva tanti miracoli. Ne abbiamo raccontato di alcuni, ma nel Vangelo ce ne sono quasi ad ogni pagina. Quando Giovanni Battista era in carcere e “mandò a dire a Gesù per mezzo dei suoi discepoli: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?”. Gesù rispose: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me” (Mt 11,2-6).
“Beato colui che non si scandalizza di me”, perché [parafrasando] Io sono un vero uomo come voi, ma sono Figlio di Dio, sono Dio come Dio Padre che mi ha mandato. Solo Dio può fare i miracoli; io faccio i miracoli; dunque io sono Dio. Vi chiedo di credere alla mia parola. “L’opera di Dio è che voi crediate a colui che Egli (Dio) ha mandato” (Gv 6,29).
“I Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?” Nonostante i miracoli, questi Giudei non credettero. Ma S. Giovanni scrive che anche “molti dei suoi discepoli si ritirarono e non andavano più con lui” (6, 66). Rimasero i Dodici apostoli con Pietro, che disse: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi crediamo e sappiamo che tu sei il Santo di Dio” ( Gv 6,68-69).
Per i Dodici Apostoli, la risposta di Gesù sul modo con cui avrebbe dato la sua carne da mangiare, è venuta nell’ultima Cena, quando, “avendo preso del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede ad essi, dicendo: Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me.”. E avendo preso il calice, nello stesso modo, dopo la cena, lo diede loro, dicendo: ”Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi” (Lc 22, 19-20).
Gesù ci dà la sua Carne da mangiare e il suo Sangue da bere, perché con la sua potenza divina trasforma la sostanza del pane nella sostanza del suo Corpo e la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Solo Dio può fare questo miracolo. E lo fa mediante il ministero dei sacerdoti in ogni Messa, per farci partecipare alla sua Morte e Risurrezione, per trasformare la nostra vita nella sua vita e renderci degni della vita eterna: “Poiché tale è la volontà del Padre mio che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno” ( Gv 6,40).
“I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Isaia 55,8-9).
O Maria, l’angelo Gabriele ti disse: “Niente è impossibile a Dio!”. E tu hai creduto. E credendo come serva del Signore, sei diventata Madre di Gesù e Madre nostra. Aiutaci a credere e a obbedire a Dio, per essere “beati” con te nella gloria di Gesù, in Paradiso.
P. Antonio Francesconi