Messaggio del Superiore Generale
in occasione delle Feste Natalizie e dell’Anno Nuovo
Curia Generalizia – Roma
“Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il Popolo. Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore” (Lc 2,10-11)
Carissimi Confratelli,
ci muoviamo verso la chiusura dell’anno 2020. Sicuramente non c’è bisogno di molte spiegazioni riguardo a quanto è avvenuto ed è tutt’ora in corso a motivo della pandemia, in merito alle difficoltà in cui ci troviamo, sia dal punto di vista del morale (dodici confratelli che ci hanno lasciato, tornando alla Casa del Padre) che materiale (con il rallentamento di tutte le nostre opere).
Nonostante questo i confratelli in generale hanno saputo reagire, sia proteggendosi, sia evitando di chiudersi in se stessi. Di fatto, il servizio ai fratelli nella Chiesa non è mai mancato, sostenuto dalla gioia del dono di sé come consacrati e come sacerdoti.
Proprio in questo contesto del dono di sé nel servizio verso il prossimo, in risposta all’invito del fondatore: “Correte come matti non solo verso Dio, ma anche verso il prossimo”, non è mancata la fraterna attenzione verso le necessità di alcuni settori della nostra Famiglia Religiosa, soprattutto per quanto riguarda le nostre vocazioni nei loro primi passi della formazione. La risposta venuta da parte di molti alla richiesta di aiuto da parte del sottoscritto è stata assai rincuorante e conferma lo spirito di fraternità esistente nei nostri cuori.
In questo possiamo trovare una profonda consolazione alle difficoltà e sofferenze che abbiamo potuto sperimentare, ma anche un forte stimolo a non cedere al pessimismo e allo scoraggiamento. Anzi, abbiamo l’occasione di ringraziare il Signore, perché in tutti gli avvenimenti vissuti nell’arco di questo anno siamo stati sorretti dalla sua grazia e misericordia. Ciò ci spinge a guardare al futuro con speranza e fiducia e a riprogrammarci per l’avvenire, come ci spinge a fare lo stesso Santo Padre.
È inutile nasconderci che la domanda che oggi si fa sempre più impellente è: “Che ne sarà di noi, del nostro operare in questo mondo e della nostra stessa presenza nella Chiesa una volta superata la situazione pandemica attuale?”
Forse ai piedi della grotta di Betlemme, contemplando ancora una volta il mistero dell’Incarnazione, del Dio con noi nella fragilità di quel Bambino, possiamo ritrovare la reale novità e la forza dirompente di un evento certamente accaduto secoli addietro, ma che anche ora ci dà il coraggio non solo come singoli, ma soprattutto come Famiglia Religiosa, di ritrovare il giusto posto nella dedizione e servizio amorevole ai fratelli e sorelle in mezzo al buio in cui vive la nostra Società attuale, facendo risplendere nuovamente la vera Luce che da secoli è stata offerta per illuminare gli uomini di ogni tempo.
Il Natale è ormai alle porte e Colui che viene è ormai dietro l’angolo e ci guarda sulla breccia della nostra vita. Apriamogli le porte del nostro cuore, delle nostre comunità, della nostra Famiglia, solleciti nell’accoglierlo con animo rinnovato, pronti a rispondere alle sue richieste con il nostro più caloroso sì.
A tutti voi carissimi Confratelli, alle nostre consorelle Angeliche e ai Laici di S. Paolo, auguro un Buon Natale e un Nuovo Anno ricco di grazia, salute e gioia nel Signore:
“Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace” (Nm 6,24-26).
P. Francisco Chagas M. Santos da Silva B Superiore Generale