“Così sta scritto: Il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”(Lc 24,46).
Quindi, “Gesù in persona stette in mezzo ai Undici apostoli… e li invitò a guardare le sue mani e i suoi piedi” (Lc 24,39) , perché si convincessero che era proprio Lui e non un “fantasma”; e per convincerli definitivamente chiese “qualche cosa da mangiare”; “gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro” (Lc 24, 41-42) .
Ma queste apparizioni di Gesù, avvalorate dalle prove della sua risurrezione nel suo vero corpo, avevano uno scopo ben preciso: gli apostoli dovevano “predicare a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati” (24,47).
- Pietro è fedele a questo comando del Signore: “disse al popolo: “Voi avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni … Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati” (Atti 3, 13.15.19).
Quindi, anche a noi viene annunciata la morte e la risurrezione di Gesù, perché siano cancellati i nostri peccati.
Ciascuno di noi conosce i propri peccati. Ogni volta che abbiamo trasgredito un Comandamento di Dio in cosa grave, abbiamo commesso un peccato mortale, che si chiama “mortale” perché ci ha privati della Grazia di Dio che è la vita dell’anima.
Ma gli apostoli sono stati espliciti nel denunciare i peccati. S. Paolo, scrivendo agli Efesini, dice: “Vi dico adunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile. Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, per il quale dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. Nell’ira non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo. Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi sia dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone, che possano servire per la necessaria edificazione , giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (4,17-32). “Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dice per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! Perché, sappiatelo bene: nessun fornicatore, o impuro, o avaro, – che è roba da idolatri – avrà parte nel regno di Cristo e di Dio”. (5,1-5).
- Paolo ci ha aiutato a riconoscere i peccati che si fanno anche oggi nel mondo; tra questi peccati ci possono essere anche quelli commessi da noi.
Ora S. Giovanni ci dice: “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paraclito (Difensore) presso il Padre: Gesù Cristo , il giusto. E’ lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo” (I Gv 2, 1-2).
Gesù ci perdona nel Sacramento della Confessione; diamo gloria a Dio confessando i nostri peccati. “Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto … Canti la mia bocca la lode del Signore. Ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre” (Salmo 144).
P. Antonio Francesconi, B