Omelia del 21 marzo 2021.V Domenica di Quaresima / B

“Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall’uomo perfido e perverso. Tu sei il Dio della mia difesa”. Sono parole del Salmo 42, che la Chiesa pone all’inizio di questa S. Messa e che riferisce a Cristo.  Certamente, Gesù è stato giudicato da “gente spietata”, che ha continuato a gridare: “Crocifiggilo! anche quando Pilato lo ha presentato a loro, reso irriconoscibile dalla flagellazione e dalla coronazione di spine (Gv 19,4-7). Ma Gesù, in cuor suo, pregava: “Tu sei il Dio della mia difesa”. E il Padre ha sostenuto il suo Figlio Gesù fino all’ultimo respiro: “E mandando un grande grido, Gesù esclamò: “Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito”. E ciò detto spirò” (Lc 23,46).

“Spirò”, dopo essere stato “schernito, flagellato e crocifisso” (Mc 10,34). Gesù è stato come il “chicco di grano che caduto in terra”, si è disfatto nella terra ; ma come il chicco, “morendo” sotto terra “produce molto frutto” (Gv 12,24), così Gesù, morendo sulla croce, ha “prodotto molto frutto”.

Quali i “frutti” della morte di Gesù?

La sua glorificazione: “E’ venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato” (Gv 12,23): Gesù è stato “glorificato” perché, morendo sulla croce, ha dato la prova suprema della sua obbedienza al Padre (Mt 26,39);

perché ha dimostrato che Dio Padre “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna” (Gv 3 16);

perché “il principe di questo mondo (il diavolo) sarà gettato fuori” (Gv 12, 31);

perché il suo Sangue sarà sparso per la redenzione di tutti gli uomini: significativa la presenza di questi “Greci”, non appartenenti al popolo ebreo, che “vogliono vedere Gesù” (Gv 12,21);

perché riconciliando nel proprio Sangue gli uomini con Dio, ha contratto con gli uomini quella “nuova alleanza”, predetta dal profeta Geremia: “Ecco verranno giorni nei quali con la casa d’Israele  e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova; … porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo”(Geremia 31, 33). Questa legge interiore è lo Spirito  Santo. Lo Spirito Santo è il “Dono” che Gesù ci ha offerto con la sua morte in croce.

“Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto(mediante la morte in croce), divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Ebr. 5,8-9). Noi vogliamo obbedire a Gesù. Gesù ha detto: “Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà” (Gv 12, 26).

Questa è la nostra speranza . O Maria, rendici degni di servire il Signore Gesù.   

P. Antonio Francesconi, B