Omelia del 28 febbraio 2021. II Domenica di Quaresima / B

Gli antenati di Abramo erano pagani e “servivano altri dèi” ( Giosuè 2,24), cioè, erano idolatri. Nel suo amore misericordioso, Dio prende l’iniziativa e da questa famiglia sceglie Abramo. Dio lo sceglie quando con il padre e con tutta la parentela si erano stabiliti a Carran (Gn 11,21). Alla morte del padre, “il Signore gli disse: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.  Farò di te un grande popolo e ti benedirò”(Gn 12,1-2). “Allora Abram partì come gli aveva ordinato il Signore… Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran … Abram prese dunque la moglie Sarai (che era sterile – Gn 11,30) e tutte le persone che erano con lui e si incamminarono verso il paese di Canaan …. fino alla località di Sichem. Il Signore apparve ad Abram e gli disse: “Alla tua discendenza io darò questo paese” (Gn 12,7) E’ il primo atto di fede di Abramo: “Per fede Abramo chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo  che doveva ricevere in eredità e partì senza sapere dove andava” (Ebr 11,8) . Dio promette un territorio ad Abramo che è un nomade, e una discendenza per mezzo di Sara che è sterile.

Questa fede si ritroverà nel momento il cui Dio rinnoverà la promessa: “…questa parola fu rivolta ad Abram in visione: “Non temere, Abram: Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa molto grande”. Rispose Abram: “Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Eliezer di Damasco”. Soggiunse Abram: Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede”. Ed ecco gli fu rivolta questa parola del Signore: “Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede” (Gn 15,1-4). Infatti, “il  Signore visitò Sara, come aveva detto e fece a Sara come aveva promesso. Sara concepì  e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito. Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco” (Gn 21,1-3.5). Isacco è nato da un padre vecchio e da una madre sterile perché: “C’è forse qualche cosa impossibile per il Signore? (Gn 18,14, Cfr Lc 1,37).

Quando Isacco divenne un ragazzo, “Dio mise alla prova la fede di Abramo e gli disse: “Abramo, Abramo!”. Rispose: “Eccomi!”. Riprese: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo  in olocausto su di un monte che io ti indicherò”. Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco… e si mise in viaggio… Abramo prese la legna e la caricò sul figlio Isacco… poi proseguirono tutt’ e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: “Padre mio!”. Rispose: “Eccomi, figlio mio!”.  Riprese: “Ecco qui il fuoco  la legna , ma dov’è l’agnello per l’olocausto?”. Abramo rispose. “Dio stesso provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!”. Proseguirono tutt’e due insieme; così arrivarono al luogo che Dio aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare , collocò la legna, legò il figlio Isacco e lo depose sull’altare , sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo: “Abramo, Abramo!”. Rispose : “Eccomi!”. L’angelo disse: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio. Poi l’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: Giuro per me stesso, oracolo del Signore: poiché tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio, io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza … saranno benedette per la tua discendenza le nazioni della terra , perché tu hai obbedito alla mia voce” (Gn 22,1…18).

L’esistenza e l’avvenire del popolo ebreo dipendono da questo atto assoluto di fede: “Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui che aveva ricevuto le promesse,  offrì il suo unico figlio del quale era stato detto : “In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome” (Ebr. 11,17-18 – Gn 21,18).

Non si tratta soltanto di una discendenza carnale , ma di tutti coloro che la stessa fede  renderà figli di Abramo.  Come dice S. Paolo “Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. … Di conseguenza quelli che hanno la fede vengono benedetti insieme ad Abramo che credette” (Gal 3,7.9). “E non soltanto per lui è stato scritto che  (la fede) gli fu accreditato come giustizia , ma anche per noi: a noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato messo a morte  per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione” (Rom 4,23.25). Come Abramo è stato riconosciuto giusto da Dio perché ha creduto in Dio, si è fidato di Dio e ha obbedito a Dio, così noi siamo riconosciuti giusti da Dio se crediamo in lui, se ci fidiamo di lui e facciamo la sua volontà.

Anche la nostra fede è messa alla prova, specialmente a causa di questa pandemia che non ci dà tregua e causa smarrimento, fame e morte. Dobbiamo reagire con la preghiera, con la solidarietà e la pazienza.

O Maria aiutaci  a credere nella misericordia di Dio.

P. Antonio M. Francesconi