“La sera di quello stesso giorno…”, cioè del giorno in cui Gesù è risorto, Gesù apparve a porte chiuse ai discepoli, “stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco”: nelle mani c’erano i segni dei chiodi e nel fianco, dalla parte del cuore, c’era il segno della ferita provocata dal colpo di lancia inferto da “uno dei soldati” dopo che Gesù spirò (Gv 19,34).

Come scrive S. Marco, Gesù, dopo la risurrezione, appariva “sotto altra forma” (16,12), per cui non veniva riconosciuto; non l’ha riconosciuto Maria Maddalena (Gv 20,15); non l’hanno riconosciuto i discepoli di Emmaus  (Lc 24,16). Ai discepoli riuniti “nel luogo dove si trovavano per timore dei Giudei”, Gesù mostrò le mani che erano state inchiodate alla croce e il suo cuore trafitto; così essi lo hanno riconosciuto: “E i discepoli gioirono al vedere il Signore” (Gv 20,20).

Ma anche Tommaso, che non ha creduto agli altri discepoli che gli dicevano:  “Abbiamo visto il Signore!”, li sfidò dicendo: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo” (Gv 20, 24-25). Dobbiamo ringraziare il Signore per questa incredulità di Tommaso, perché il Signore lo ha preso in parola e, ritornando dopo otto giorni, disse a Tommaso: “Metti qui il  tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”.

Questo Gesù, che appare “sotto altra forma” e non come era prima della crocifissione, offre come segno di riconoscimento i segni visibili della sua passione  e morte ed è riconosciuto in un puro atto di fede come “Signore e Dio”. Gesù è il Signore; Gesù è Dio, che nel suo corpo risorto ha le mani piagate e il cuore trafitto come segni del suo amore per noi. Per questo, San Giovanni Paolo II ha voluto che questa Domenica fosse la “Domenica della Divina Misericordia”.

Giovanni, che ha visto Gesù morto in croce, scrive che “i soldati non spezzarono le gambe a Gesù e uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera  ed egli sa che dice il vero, perché voi crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura : “Non gli sarà spezzato alcun osso” (Es 12,46). E un altro passo della Scrittura  dice ancora: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Zac. 12,10)- (Gv 19,32-37) .

Noi abbiamo trafitto il Cuore di Gesù con i nostri peccati, ma siamo stati “lavati” da quel Sangue e da quell’Acqua mediante il Battesimo, l’Eucaristia e la Penitenza. Ci sia familiare  il Crocifisso e, con la fede di Tommaso, adoriamolo: “Mio Signore e mio Dio!”.   

P. Antonio Francesconi, B