1. Omelia del 23 agosto 2020. XXI Domenica del T.O /A.
    “Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: “La gente , chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. Risposero: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. Disse loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Quando Gesù, camminando sull’acqua, raggiunse i discepoli e poi, salito sulla barca insieme a Pietro, “il vento cessò” (Mt 14, 14,32), “quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: “Tu sei veramente il Figlio di Dio” (ivi 33). Quindi, c’era già stata una confessione spontanea di fede da parte dei discepoli. Ma qui, a Cesarea di Filippo, Gesù provoca una confessione di fede, più completa e ufficiale: anche il luogo scelto da Gesù, presso una delle sorgenti del Giordano, abitato da gente in prevalenza pagana, lontano dalle folle, si prestava per una specie di ritiro, e com’era solito fare nei momenti più decisivi della sua missione, Gesù si era appartato a pregare da solo (Lc 9,18). Qui Gesù interroga i discepoli su quello che la gente dice di lui per indurli a riflettere: sono passati tanti mesi da quando io vi ho chiamati e abbiamo condiviso la nostra vita: io chi sono per voi? Che idea vi siete fatta di me? Siete dipendenti da quello che dice la gente, che ha le idee confuse: chi dice una cosa, chi ne dice un’altra; oppure, conoscendomi direttamente e intimamente avete capito chi sono io veramente?
    Simon Pietro, impetuoso e affezionato risponde per primo a nome dei compagni: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. I discepoli hanno capito: Gesù è il Messia, atteso da tutti i profeti e dai giusti dell’Antico Testamento; ed è il Figlio di Dio.
    “E Gesù disse: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”: Felice te, Simone, figlio di Giona, perché non hai parlato come uomo, ma sei stato interiormente illuminato dal Padre mio che è nei cieli: il Padre mio ti ha concesso la Grazia di credere che io sono il Figlio di Dio.
    “E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”: la Chiesa avrà per roccia di sostegno quel discepolo che per primo lo ha proclamato Messia e vero Figlio di Dio; e nessuna potenza, neppure diabolica, potrà abbatterla, e neppure potrà abbattere la roccia che la sostiene.
    “A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”: a Pietro Gesù conferisce il potere di escludere e di accogliere non solo le persone ma anche le dottrine e i costumi. Le sue decisioni sono ratificate “in cielo” da Dio stesso. Ma a Pietro Gesù ha assicurato la sua particolare assistenza: “Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,31).
    Il Papa , vescovo di Roma, successore di S. Pietro, è infallibile a queste condizioni: “deve agire come maestro di tutta la cristianità rivolgendosi a tutta la Chiesa; l’oggetto di questo insegnamento è la dottrina rivelata concernente la fede o i costumi; deve avere la volontà di dare una decisione dogmatica e non un semplice avvertimento o solo un’istruzione generale –( il dogma è una verità contenuta nelle fonti della rivelazione, cioè nella Sacra Scrittura e nella Tradizione della Chiesa, e come tale proposta ai credenti dal Magistero della Chiesa); la ragione della sua infallibilità risiede nell’assistenza particolare dello Spirito Santo e non nelle sue capacità naturali; le decisioni del Papa non dipendono dall’adesione dell’episcopato. Quando non si realizzano contemporaneamente tutte queste condizioni, l’assenso che si dà alle decisioni pontificie non è, propriamente parlando, un assenso di fede, ma un assenso disciplinare” (Bartmann, Manuale di teologia dogmatica, vol. II, p.408).
    Così Gesù ha voluto edificare la sua Chiesa per rendere più sicura agli uomini la via della salvezza: per avere la garanzia della salvezza dobbiamo credere nella Chiesa e credere in Pietro , che è la “roccia” sulla quale è fondata la Chiesa. O Maria, fa’ che riconosciamo la Grazia di essere nati e cresciuti nella Chiesa.