Antifona d’Ingresso. “Battezzato il Signore, si aprirono i cieli e come una colomba, lo Spirito discese su di lui, e la voce del Padre disse: “Questi è il mio Figlio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”. Nel battesimo del Giordano, lo Spirito Santo scende su Gesù, e il Padre lo indica quale figlio prediletto. È lo stesso Spirito disceso su di noi nel giorno del battesimo, quando siamo diventati figli di Dio. Il nostro battesimo è collegato col battesimo di Gesù mediante lo Spirito Santo.
Prima lettura. Isaia 40, 1-5. 9-11. “Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio. – Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata…”. “La colpa è scontata”, perché Gesù, che è il Figlio di Dio fatto uomo, facendosi battezzare insieme agli uomini peccatori, si è accomunato con loro e ha ristabilito la “giustizia” (Mt 3,15), cioè il diritto di Dio, “dando se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga…” (Tito, 2, 14). …
“Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri”: immagini tratte dalla vita pastorale, che ci fanno capire che Dio ci ama con un amore affettuoso, infinitamente comprensivo e delicato.
Vangelo. Luca 3, 15-16. 21-22. “Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua, ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di sciogliere i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. Gesù è “più forte” di Giovanni Battista, perché Giovanni Battista è “il più grande profeta” (Mt 11,9), santificato fin dal seno di sua madre (cf Lc 11,44), ma è un uomo, mentre Gesù è Dio. E Gesù “battezzerà in Spirito Santo e fuoco”, perché, come l’acqua bagna interamente la persona che vi è immersa, così lo Spirito Santo pervade interiormente la persona che viene battezzata, unendola a Dio. Lo Spirito Santo infonderà in essa il “fuoco” dell’amore di Dio.
Dobbiamo essere consapevoli del gran dono del battesimo, perché da quel momento, noi siamo “guidati dallo Spirito Santo come figli di Dio” (Rom 8,14) e siamo “eredi con Cristo della vita eterna” (Rom 8, 17).
Seconda lettura. Tito 2, 11-14.3,4-7. San Paolo ci insegna come dev’essere il nostro comportamento come battezzati. Se Gesù “ha dato se stesso per riscattarci da ogni iniquità”; se Dio “ci ha salvati per la sua misericordia con l’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo”, dobbiamo “rinnegare i desideri mondani e vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia, con pietà”. “Con sobrietà”, cioè con temperanza, controllando il mangiare e il bere; “con giustizia”, dando a Dio quello che spetta a Dio e al prossimo quello che spetta al prossimo; “con pietà”, cioè con devozione a Dio e con compassione per le sofferenze degli altri. “Sobrietà, giustizia e pietà” … nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo”.
E questa “beata speranza” deve marcare lo stile della nostra vita, rigenerata dal battesimo.
O Maria, fa’ che sia sempre vivo e determinante il ricordo del nostro battesimo.
P. Antonio Francesconi, B.